destionegiorno
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Sono nata a Milano, per caso, perché i miei genitori e tutta la mia famiglia sono di Bondeno (Ferrara). Avevo solo 5 anni, quando emigrammo tutti in America, nel bellissimo e prospero Venezuela, che ora purtroppo non è nemmeno l’ombra di quel paese meraviglioso che ci ha accolto con amore, dove sono ... (continua)
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Sento un immenso sconforto
questo nemico senza cuore
mi fa andare tutto storto
ed è grande il mio dolore.
Vorrei... leggi...
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When I hear the wind
blowing so strongly
it seems to me you’re here!
.
When the clouds move so quickly
and change the... leggi...
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Caminamos en la vida
por diferentes senderos
y aunque pasen mil años
jamás nos encontraremos.
Somos como el mar y el cielo,
como la luna y el sol,
tu tan alta en tu riqueza,
yo tan pobre con mi amor.
Me miras de arriba a abajo
para ti soy un... leggi...
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Mille volte la mia penna
lontano vorrebbe andare
ma non può continuare
ad ogni tratto tentenna...
La tristezza padroneggia
nell’intimo del mio cuore
e fuggire da lei vuole,
mi ferisce, mi danneggia
Mentre scrivo, mi dispero
la difficoltà mi... leggi...
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Sono ferite le ali della fantasia,
ella è inerte, non può più volare,
chiusa in se stessa, senza l’allegria,
sperando che qualcosa la faccia risvegliare...
Era agile, saltava in mezzo ai prati,
felice percorreva laghi e fiumi,
ora, non si muove, e... leggi...
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Vorrei tanto sognarti,
avere l’illusione
d’incontrarti veramente,
di sentire la tua mano
che sfiora la mia mano
la tua vicinanza ardente
il tuo profumo inebriante
la tua voce suadente...
Il suono delle campane
mi desta di soprassalto
sognar di... leggi...
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E’ nato un Re
in una stalla,
è nato povero
e senza culla,
Che regno strano:
senza uno scettro
senza corona,
senza un nonnulla...
Ma tutti vanno
ad adorarlo,
quel bimbo povero
quel bimbo bello.
E quella notte
la Notte Santa
un dolce... leggi...
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Aunque me digas
que no me quieres
lo leo en tus ojos bellos
que cada vez que me miran
me mandan miles destellos
y me dicen claramente
que algo por mi tu sientes...
Te quiero cerquita de mi
como la arena y el mar
como la abeja y la flor
yo,... leggi...
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Queste parole spazzate via dal vento,
inutili parole senza frutto
come tristi campane che suonano per lutto
come le notti... leggi...
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Cuantas veces he probado
a decirte que te quiero
pero me falta el valor
porque arriesgarme no puedo...
si me rechazas me muero
de sufrimiento y de pena
por éste amor que me quema
y me consume por dentro...
Lo sé, es una... leggi...
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Atardecer de fuego
anaranjados y rojos
como pinceladas
que se mezclan con armonía
entre el mar y el cielo.
Esa luz maravillosa
que se refleja en tus cabellos
y que enciende tus mejillas
y despierta mis deseos.
Mágicos... leggi...
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Come le foglie in autunno
sbattute qua e là dal vento
sollevate a volte, imprigionate altre
così sono io, così mi sento...
Come dentro a un mulinello
che non si ferma mai
giro, giro, senza meta, e il mondo
mi appare più... leggi...
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Era Domenica, e come sempre Luisa si preparò con cura per andare a trovare sua madre alla casa di riposo.
Luisa e sua madre erano sempre state molto unite, specialmente dopo la morte improvvisa del padre che le aveva lasciate nella povertà più assoluta, così lei dovette smettere di studiare all’ università e trovarsi in fretta un lavoro per tirare avanti. Studiava di sera, ma era sempre così stanca che dopo pochi minuti si addormentava con qualche libro in mano, sua madre allora, che sapeva dei sacrifici che faceva sua figlia, entrava in camera, e con grande amore e delicatezza le toglieva le scarpe e la copriva con una coperta spegnendo la luce.
Ma le cose brutte, si sa, non vengono mai sole, e dopo poco tempo sua madre ebbe un ictus che la costrinse sopra una sedia a rotelle, e Luisa non poteva permettersi di pagare qualcuno che venisse a casa ad accudirla, d’ altra parte non poteva nemmeno smettere di lavorare, e come unica soluzione, con molto dolore, dovette portare sua madre in una casa di riposo molto modesta, dove c’ erano pochissime comodità per le persone che ci vivevano, e la cosa peggiore, si rese conto che c’ era anche poca attenzione verso gli anziani. Certo, per quei pochi soldi che pagava al mese, non poteva pretendere di più, così pensò di dedicare l’ unico giorno libero che aveva alla persona che amava di più.
Ogni Domenica le faceva una bella doccia, le metteva tutto pulito e le cambiava il letto. La pettinava, le dava da mangiare qualcosa di molto sostanzioso che le aveva preparato, ed infine tornava a casa per pensare un po’ a se stessa.
La sua vita trascorreva così: lavoro, casa. studio e sua madre...
Non c’ era nient’ altro e questo le aveva tolto quel bellissimo sorriso che aveva prima e che attirava non pochi corteggiatori. Infatti nello stesso palazzo dove abitava c’ era un ragazzo molto simpatico. Non era bello, comunque sprizzava allegria da tutti i pori e quando la incontrava per le scale aveva sempre una parola gentile, un complimento, e una parola oggi, una il giorno dopo, sapeva quasi tutta la sua storia, le chiedeva spesso come stesse sua madre, e una domenica le diede pure un bel bouquet di rose per portare a lei.
Luisa le era riconoscente ma non provava per Giorgio (così si chiamava) niente al di fuori di una buona amicizia. A volte lui si tratteneva più del dovuto e rimaneva incantato a guardarla. Avrebbe voluto invitarla fuori a cena, ma non osava dirle niente perché vedeva che era veramente stanca e la lasciava andare...
Dopo un anno, la madre di Luisa morì, per lei fu un dolore troppo grande, al punto che smise pure di studiare, non riusciva a concentrarsi, e molte volte si metteva sul letto della madre e scoppiava a piangere. Si sentiva depressa e molto sola, per la prima volta si rese conto che aveva completamente trascurato la sua vita privata, ma sapeva anche che non avrebbe lasciato sola sua madre per nulla al mondo.
Giorgio, che era stato al suo fianco durante il funerale, non la lasciava sola quasi mai, faceva di tutto per distrarla ma non riusciva a strapparle un sorriso o a convincerla ad uscire qualche volta con lui.
Una sera Luisa si sentì così triste e sola che non potè fare a meno di telefonare a Giorgio chiedendogli in lacrime che venisse da lei. Naturalmente lui “ volò” a casa sua che lo aspettava con la porta aperta, si guardarono per qualche attimo senza dire una parola, poi si abbracciarono rimanendo sempre in silenzio.
Fu un abbraccio pieno d’ amore che dopo pochi minuti si trasformò in un lungo bacio... Luisa non si sentì più sola, e staccandosi da lui gli sorrise e Giorgio vide in quel sorriso un futuro insieme a lei per sempre.
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
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